Grosseto

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Il progetto GRITACCESS finanziato nell’ambito del PC IFM 2014/2020 (Collectivité Territoriale de Corse -capofila) è un progetto strategico frutto della collaborazione tra 15 partner delle 5 regioni dello spazio transfrontaliero (Liguria, Toscana, Sardegna, Corsica e Région Sud). Da questa collaborazione è nato il concetto di un Grande Itinerario Tirrenico (GIT), da costruire per favorire la creazione di un sistema innovativo di accessibilità al patrimonio naturale e culturale anche con nuove tecnologie della comunicazione.

Una delle azioni pilota realizzata da Comune di Grosseto e Regione Toscana riguarda l’individuazione di percorsi di accessibilità fisica e virtuale al Museo Archeologico di Grosseto identificato come nodo del GIT attraverso una specifica mappa. Realizzata con tecnologia Kimap, la mappa mostra il livello di percorribilità per i turisti che si muovono in sedia a rotelle o in scooter e la descrizione di diversi itinerari per raggiungere e percorrere il centro della città evidenziando i punti di interesse storico fino al Museo Archeologico.

I dati per realizzare la cartografia sono stati rilevati e georeferenziati sondando la qualità del terreno in un itinerario percorso con una sedia a rotelle spinta da un motore elettrico.

Più precisamente, in essa viene descritto l’itinerario consigliato per raggiungere il centro cittadino dalla Stazione ferroviaria, la passeggiata sulle Mura Medicee e l’itinerario cittadino per visitare, tra gli altri, il Museo Archeologico e la Cattedrale.

Attenzione:
Si tenga presente che le mappe, realizzate nell’estate 2019, non indicano la presenza di eventuali ostacoli temporanei (cantieri, lavori, ecc).

34

Punti di interesse

5 km

Mappati

Legenda

GREEN

PERCORSO FACILMENTE ACCESSIBILE A QUALSIASI TIPO DI SUPPORTO

YELLOW

PERCORSO FACILMENTE ACCESSIBILE AI SUPPORTI A PROPULSIONE ELETTRICA

All’uscita della Stazione proseguire dritto fino alla prima svolta sulla destra, Via Mameli; percorrere la via sul marciapiede di destra per 250 metri, fino ad incrociare Viale Giacomo Matteotti; attraversa la strada, girare a sinistra e percorrere per 300 metri il viale sempre sul marciapiede di destra fino ad incontrare piazzale Fratelli Rosselli; alla rotonda prendere Via Oriana Fallaci, la seconda strada, e percorrerla sul marciapiedi di destra fino ad arrivare a Corso Carducci dove si entra dopo 100 metri nella cerchia delle mura cittadine; si gira a destra e dopo una breve salita ci si immette sulla Passeggiata delle Mura Medicee, un percorso circolare, su terreno sterrato facilmente percorribile; a circa tre quarti del circuito a destra si trova il Cassero Senese; si torna sulla Passeggiata che si conclude quando si arriva di nuovo ad incrociare Corso Carducci.

percorsi pochi metri lungo Corso Carducci si arriva alla Chiesa di San Pietro; si continua lungo Corso Carducci fino ad incrociare Via Cairoli, si svolta a sinistra fino ad incontrare Piazza Beccarini dove è l’entrata del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma; ritornare su Via Cairoli che si continua a percorrere fino a Piazza San Francesco, con l’omonima Chiesa; si ripercorre a ritroso Via Cairoli fino a ritornare su Corso Carducci dove si svolta a sinistra; si percorre per 200 metri il Corso fino ad arrivare a Piazza del Duomo dove si trova la Cattedrale di S. Lorenzo; si continua lungo via Bettino Ricasoli fino ad incontrare via Mazzini, la terza strada sulla sinistra, quindi subito dopo Via Aurelio Saffi. Qui si passeggia sotto le Mura Medicee fino ad arrivare dopo circa 400 metri ad incrociare alla sesta svolta a sinistra, Via delle Carceri; si svolta a sinistra fino ad arrivare in Strada Corsini dove a sinistra si trova il Museo Naturale della Maremma.

Descrizione dei punti di interesse

Uscendo dalla Stazione di Grosseto si arriva nel piazzale antistante, accolti dalla statua del “Buttero”, simbolo del territorio Maremmano, e si procede in direzione sud verso il centro storico. Il piazzale non presenta particolari problemi di accessibilità, da qui si imbocca via Mameli tenendosi sul lato destro del marciapiede. 

Al termine di Via Mameli si imbocca Via Matteotti (a sinistra) sempre tenendo il lato destro del marciapiede in quanto più ampio e meno difficoltoso. 

Proseguendo su via Matteotti si arriva a Piazza Rosselli, da qui si continua a mantenere la destra del marciapiede per poi imboccare via Fallaci, la quale ci condurrà all’entrata settentrionale del centro storico dove inizia “Corso Carducci”.

Un volta giunti su Corso Carducci, all’inizio del centro storico, si svolta subito a destra imboccando Via Mazzini, dopo pochi metri troverete una salita dalla leggera pendenza che vi  condurrà lungo la passeggiata panoramica sulle mura medicee. Il percorso si sviluppa quasi esclusivamente su superficie sterrata ma pianeggiante, perfettamente accessibile agli ausili elettrici per la mobilità e, se con accompagnatore, anche a quelli spinti a mano.

Le mura medicee oggi visibili sono il risultato di un’ imponente opera muraria realizzata tra il 1575 e il 1593 voluta da Cosimo I dei Medici e che portò alla demolizione delle vecchie mura medievali (di cui oggi persiste solo la “Porta Vecchia”). Sino al 1757 esisteva un fossato pieno d’acqua lungo i lati esterni della mura mentre nel 1855 il granduca Leopoldo II fece demolire gran parte dei posti di guardia situati sui bastioni, ingentilendo l’aspetto dell’intero circuito murario che fu trasformato in passeggiata pubblica alberata e messo a disposizione della cittadinanza.

Giunti quasi al termine del circuito delle mura, si scende dalla rampa che discende in Via Amiata, proseguendo a dritto si arriva davanti ad una delle costruzioni più spettacolari della città di Grosseto: il possente Cassero Senese. 

Trattasi di un avamposto difensivo costruito nel 1344 che anticamente risultava collegato ad altri tre casseri. Durante l’epoca medicea venne ampliato trasformandolo in una vera e propria cittadella militare con gli alloggi della guarnigione, un ospedale, i magazzini, la Cappella di Santa Barbara, una Piazza principale (Piazza d’Armi) con il suo stupendo pozzo ottagonale. Il Cassero divenne quindi perno della nuova infrastruttura difensiva della città eretta per volere dei Granduchi di Toscana nel XVI secolo. 

L’interno del cassero senese è accessibile attraverso l’utilizzo di un montascale, la struttura è però aperta solo in occasione di mostre ed eventi culturali.

Con una piccola deviazione, si raggiunge la vicina Piazza della Palma dove si può visitare il Museo di Storia Naturale della Maremma,  un museo territoriale dedicato all’ambiente della Toscana meridionale, con reperti, ricostruzioni ambientali, descrizioni e approfondimenti. 

Il museo nasce con lo scopo di documentare la realtà naturale del territorio maremmano e di svolgere un’opera di sensibilizzazione pubblica verso le discipline afferenti alle Scienze Naturali. 

Espone collezioni di minerali, rocce, fossili, animali e vegetali,mostrati in vetrine o in ricostruzioni tridimensionali e si estende su tre piani: due espositivi e uno dedicato alle attività museali. 

La sezione dedicata alle scienze della terra comprende la sala dei minerali, con una collezione di reperti provenienti dal Monte Amiata, Colline Metallifere, altre aree della Maremma e dalle zone limitrofe (alto Lazio e isola d’Elba), mentre nella sala della paleontologia vengono trattati il ruolo e l’importanza dei fossili, arrivando poi a ripercorrere per grandi tappe la cronologia degli eventi caratterizzanti la storia naturale del territorio maremmano.

Il museo è accessibile alle sedie a rotelle.

Tornando davanti al Cassero e proseguendo nuovamente lungo via Saffi (a sinistra) si giunge di nuovo al principio di Corso Carducci, da dove avevamo iniziato il circuito lungo le mura.

Procedendo lungo Corso Carducci si incontra la chiesa di San Pietro, edificata in epoca altomedievale lungo il tratto della Via Aurelia, l’antica via consolare romana che attraversava il centro cittadino, seguendo l’attuale percorso di Corso Carducci. 

La Chiesa di San Pietro si caratterizza per l’abside in puro stile romanico, dalla caratteristica forma semicircolare; le pareti esterne si presentano in pietra, alcuni blocchi in travertino spezzano, gradevolmente, il rivestimento primario. La facciata a capanna è originale fino a circa 4,50 m d’altezza, con il portale inquadrato da lesene e gli incavi a losanga, di ispirazione pisana, che contenevano ceramiche oggi perdute; più in alto la bifora e gli archetti sono da attribuire al pesante restauro del 1911, probabilmente opera di Lorenzo Porciatti.

La chiesa non è accessibile.

Da Corso Carducci si imbocca Via Cairoli, qui il manto stradale costituito da lastroni di pietra presenta qualche difficoltà anche per gli ausili elettrici, mentre per quelli manuali si consiglia l’accompagnatore. Il museo risulta accessibile alle sedie a rotelle ed i piani superiori sono raggiungibili con ascensore attrezzato. È presente un bagno accessibile con l’aiuto di un accompagnatore.

Fondato nel 1860 e più volte traslocato, il museo è oggi ospitato all’interno di un palazzo ottocentesco che un tempo fu sede del Tribunale di Grosseto. 

Il Museo copre tutta la storia della Maremma dalla Preistoria alla Civiltà Etrusca, dalla conquista romana al Medioevo, fino all’Età Moderna. 

L’ingresso del Museo accoglie i visitatori con una grande mappa disegnata sul pavimento, risalente al 1822 e raffigurante la geografia della Maremma dell’epoca Il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma è disposto su tre piani divisi in cinque sezioni per un totale di 40 sale. 

Uscendo dal Museo e proseguendo su Via Ginori si può accedere al rinnovato Giardino archeologico, un luogo all’aperto dove sono esposte colonne e sarcofagi di epoca etrusca e romana provenienti dagli scavi nella frazione di Roselle. 

La presenza di stradelli di cemento rende l’area del giardino completamente accessibile anche alle sedie a rotelle.

Di fianco al giardino archeologico incontriamo un’altra “perla” della città di Grosseto, la Chiesa di S. Francesco con il suo bel Chiostro, al centro del quale sorge il Pozzo della Bufala. 

Il curioso nome deriva da un aneddoto: una bufala, scappata dal macello cui era destinata, entrò nel chiostro della chiesa e cadde nell’enorme buca che era stata scavata per la costruzione del pozzo. 

La Chiesa di San Francesco ha uno stile semplice ma al suo interno conserva una delle più interessanti opere della Toscana, il celebre Crocifisso su tavola  attribuito a Guido di Graziana, scuola senese (1278-1302). 

L’entrata alla Chiesa è possibile passando dall’area del Chiostro cui si accede attraverso una rampa d’acciaio posta al suo ingresso.

Ritornando su Corso Carducci si prosegue in direzione sud sino a giungere dinanzi al Duomo di Grosseto, dedicato al Patrono della città, San Lorenzo, con la sua elegante facciata bicroma, in marmi bianchi e rossi con al centro un elegante rosone. Al suo interno si possono ammirare opere d’arte di gran pregio come le splendide due vetrate quattrocentesche, il fonte battesimale (datato 1470), l’acquasantiera di Antonio Fiderigi a sinistra e di Antonio Ghini a destra; il dipinto della Madonna delle Grazie frammento di una tavola d’altare attribuita al senese Matteo Di Giovanni. 

L’accesso alla cattedrale è garantito da una rampa in pietra posta sul lato della cattedrale antistante Piazza Dante, la porta di accesso presenta un dislivello di circa 2cm facilmente superabile.

Sull’altro lato della Piazza, fa bella mostra di sé un Palazzo in stile neogotico con forti richiami alla tipica architettura medievale senese, è il Palazzo della Provincia o Palazzo Aldobrandeschi. Il palazzo è stato eretto nel 1903, dall’ architetto Lorenzo Porciatti, amante dello stile eclettico neogotico. Gli interni dell’edificio non sono accessibili al pubblico.